Apre Fico Eataly World: dalla terra alla tavola

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logo fico bologna

 

Sai quando finisci a farti un’idea di un posto solo perché ne senti tanto parlare? Con FICO è stato così.

Voci su voci su voci e tu che cerchi di farti un’idea riscostruendo i racconti di tutti.

Questa è la cosa più sbagliata da fare.

Questo è quello che ho cercato di non fare.

Volevo essere imparziale.

Così mi sono documentata poco e il più neutrale possibile mi sono presentata per fare la sua conoscenza.

Ed ecco cosa ho scoperto.

frasi fico eatalyworld

FICO Eataly World: cos’è

FICO.. in Italia usiamo questa parola per riferirci a qualcosa di bello, di unico e pazzesco.

Qualcosa che ci lascia a bocca aperta e ci fa uscire un “Wow”.

Ma Fico è anche l’acronimo di Fabbrica Italiana Contadina per quello che ad oggi è il parco agroalimentare più grande del mondo.

Non a caso quindi è stato scelto questo nome dal doppio senso, perché non appena varcherai la porta d’ingresso un “Wow” scatterà automatico.

Ma di cosa si tratta esattamente?

In molti lo hanno definito una Disneyland del cibo, ma io non sono d’accordo.

FICO è una vera e propria città del cibo dove ammirare i vari esempi di biodiversità agroalimentare italiana, che è la più grande al mondo.

Una sorta di vetrina del Made in Italy di un’Italia che funziona e che ha un estremo bisogno di essere conosciuta.

 

frutta e verduta fico eatalyworld

FICO Eataly World: un po’ di numeri

  • 80.000 mq coperti (con l’impianto fotovoltaico più grande d’Europa)
  • 20.000 mq scoperti (con campi e stalle)
  • 200 animali (bovini, suini, mucche, ovini, capre, asini, cavalli, conigli, oche, galline)
  • 40 fabbriche alimentari (in funzione con i prodotti italiani d’eccellenza)
  • 40 luoghi ristoro
  • 6 giostre educative
  • 1 teatro
  • 1 cinema
  • 1 centro congressi
  • aree dedicate allo sport, ai bambini e alla lettura

 

bici bianchi fico

FICO Eataly World: cosa aspettarsi

Ok Silvia, ma cosa devo aspettarmi da questo FICO?

Hai ragione, non ti ho ancora spiegato chiaramente di cosa si tratta, ma perdonami, devo ancora far chiarezza anch’io e probabilmente questa risposta mi arriverà durante la mia seconda visita.

FICO sorge in una zona dismessa, sede un tempo del Centro Agroalimentare, occupando finalmente uno dei tanti edifici italiani abbandonati.

E’ nato in tempi record, in soli 4 anni, dall’unione di varie menti, capitanate da Oscar Farinetti, già ideatore di Eataly dieci anni fa.

Il suo stile lo si riconosce subito, tanto che già dall’ingresso sembra di trovarsi in una sorta di mini Expo.

A dare il benvenuto 2 ulivi secolari della Giordania e un pannello luminoso con i 53 siti Unesco italiani.

Da subito è chiaro il concetto: questa è l’Italia e questo dobbiamo far conoscere.

Passi da una fabbrica di panettoni, ad una della birra, da una del formaggio ad una della pasta.

 

abbrica birra eatalyworld

 

E no, non mi sono sbagliata a chiamarle fabbriche, perché questo sono realmente.

La produzione viene realizzata direttamente qui, alla quale segue la vendita ed essendo tutto a vetrata si possono vedere le varie trasformazioni.

Ecco perché dalla terra alla tavola: si vedono i fari processi della filiera, comprese le stalle con gli animali.

 

stalle fico eatalyworld

FICO Eataly World: obiettivi 

L’obiettivo di FICO è quello di mettere l’Italia al centro del mondo.

“FICO vuole essere un modo per raccontare il cibo dall’inizio e non dalla fine. Amo moltissimo gli chef ma loro sono il terminale di un percorso. Qui si vuole raccontare il cibo dall’inizio, cioè dalla terra”. Queste le parole di Oscar Farinetti.

“Dobbiamo tornare a pensare in grande. Sapete, qualche giorno fa, mi trovavo alla stazione centrale di Milano, grande, grandissima, affollata di gente. Se nel 1930 i nostri nonni e bisnonni non l’avessero pensata così, ora non ci sarebbe”.

 

interni fico eatalyworld

 

E poi forte dell’apertura dell’ultimo punto vendita Eataly a Los Angeles ci racconta un aneddoto.

“Avevamo l’apertura lo stesso giorno in cui Apple, a pochi metri da noi usciva con il nuovo Iphone X.   Un suicidio se pensiamo che in America il successo si misura dai km della fila..”

“..  al mattino la fila da  Apple era già lunghissima e allora noi cosa ci siamo inventati? Abbiamo fatto girare i nostri ragazzi con cesti pieni di mele  e con lo slogan “Noi le mele ce le abbiamo vere”  la nostra fila ha superato quella di Apple”.

FICO è un Salone del gusto permanente creato per aumentare la reputazione dell’Italia nel mondo.

Un obiettivo è stato raggiunto, anticipando i francesi nell’apertura della loro Cittadelle Gastronomique di Lione, ma un altro è lontano… 6 milioni di visitatori l’anno.

 

amarelli fico eatalyworld

FICO Eataly World: curiosità

Tra le cose che mi hanno più colpita di FICO vi è quella di unire la conoscenza ad aspetti ludici.

E con ludici non intendo infantili, ma intendo proprio il gioco, quella parte che tutti, adulti compresi, non dovrebbero mai perdere.

Innanzitutto il parco oltre che a piedi può essere girato con delle bici realizzate dalla ditta Bianchi.

All’interno dell’area è stata creata infatti una vera e propria pista ciclabile riservata proprio al passaggio di questi tricicli dotati anche di cesto per la spesa.

Per la parte esterna invece si può salire su un vero e proprio trenino rosso.

Poi ci sono loro, le 6 giostre educative, che in realtà sono una sorta di laboratori dove apprendere attraverso quiz e filmati, l’essenza dell’agricoltura e dell’allevamento.

L’accostamento con Disneyland non è calzante, ma con il Muse di Trento sì.

Queste stanze sono infatti una sorta di museo della terra 3.0 con exibit e installazioni luminose per far conoscere i segreti del fuoco, della terra, del mare, degli animali, delle bevande e del futuro.

 

pasta fresca fico eatalyworld

 

Ci sono aree di gioco con campi di beach volley e divertimenti vari, una libreria, un grande supermercato in stile Eataly dove acquistare i prodotti, un’area riservata al design e agli elettrodomestici, una serra e c’è persino una parte dove vedere i cani in azione mentre trovano il tartufo.

E proprio come era stato per Expo puoi passare dalla focaccia all’ostrica in pochi passi, per soddisfare così tutti i palati e tutte le tasche.

Esempi di street food accostati a ristoranti di chef stellati, che a sua volta sono affiancati a trattorie di produttori di salumi. Questa è l’Italia!

 

assaggi fico eatalyworld

FICO Eataly World: info tecniche

FICO Eataly World si trova a Bologna, facilmente raggiungibile con i mezzi (ci saranno anche appositi autobus che collegheranno la stazione al parco,  (https://www.eatalyworld.it/it/)

L’ingresso è gratuito.

Si pagherà il parcheggio (1,5 € dopo le prime due ore gratuite) e si pagheranno le giostre, ossia i 6 laboratori didattici (costo 2€ l’uno, 10€ tutte).

 

mascotte fico etalyworld

FICO Eataly World: la mia opinione

Andare o non andare a FICO?

Come avrai capito io amo farmi un’idea mia delle cose, per cui consiglio a prescindere di farci un salto. Ma sorvolato questo aspetto trovo che FICO possa essere un buon punto di partenza.

Per cosa? Innanzitutto per ricordare a noi italiani quanto siamo bravi e quanto dobbiamo credere in noi stessi.

Vorrà pur dire qualcosa se tutto il mondo ci invidia la nostra cucina?

Se la dieta mediterranea è stata inserita nel patrimonio Unesco e se nel 2017 Blumberg ci ha incoronato come il paese più salutare del mondo?

 

vino fico eatalyworld

 

Bologna è stata nominata destinazione turistica e in Italia il turismo nell’ultimo anno ha registrato un +11,8%.

Questi sono dati che ci fanno capire su cosa dobbiamo puntare.

La nostra enogastronomia, forse il nostro punto più forte.

Puntare sul legame tra cucina e territorio e sulle nostre tradizioni.

Tradizioni… questa forse è il termine che più di tutti ci distingue dagli altri paesi.

FICO a mio avviso è un bello spunto per accrescere il nostro orgoglio di italiani e per farci apprezzare ancora di più all’estero.

Un punto di partenza per capire che l’Italia c’è e che al suo interno esistono ancora tante aziende che ci mettono cuore e passione.

 

aforismi fico eatalyworld

 

FICO non deve essere visto a mio avviso come punto di arrivo, ma come uno stimolo per aumentare gli itinerari enogastronomici, per incuriosire ed incentivare il turismo.

Perché bellissimo sì, vedere tante realtà in un solo luogo, ma la vera bellezza è quella di andare nelle singole regioni e scoprire le piccole aziende familiari e i piccoli produttori.

E come ha detto Barak Obama “La crisi è finita, ora voltiamo pagina”.

Partiamo da qui.

E se andrai fammi sapere la tua opinione, confrontiamoci.

 

 

 

 

 

 

 

13 COMMENTI

  1. Ci sono stata anch’io a pochi giorni dall’apertura. È stata una bella esperienza, tanti prodotti ed attività interessanti. Peccato solo per i prezzi un po’ troppo alti!

    • Sì è vero, ci sono pro e contro come ho scritto nell’articolo. Ma se può servire a ricordarci quanto le potenzialità del nostro Paese ben venga!

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