Bomarzo: il parco dei mostri vicino a Viterbo

Ci sono luoghi insoliti, lontani dai classici canoni estetici e architettonici. Luoghi che sanno affascinare per il loro mistero, ma anche per la loro bellezza incontrollata. Il Parco dei Mostri di Bomarzo in provincia di Viterbo è uno di questi. Giardini, sculture surreali e un forte contatto con la natura. Sei pronto a spaventarti?

0

 

cosa vedere nel lazio

Da sempre nutro una particolare curiosità per i parchi tematici.
Non i parchi divertimento, ma quelli che hanno un loro fil rouge, un particolare tema che li contraddistingue e li rende unici.
Ad incuriosirmi è la loro storia, il perchè sono nati, chi li ha creati e quell’aurea di mistero che vi ci cela dietro.
Ed è per questo che ogni anno vado alla ricerca di nuove avventure, ed è così che ho scoperto Bomarzo.

Leggi anche: Peperino in Fiore: l’evento clou di Vitorchiano

il borgo di Bomarzo
il borgo di Bomarzo
il borgo di Bomarzo in lontananza
il borgo di Bomarzo in lontananza

Le origini del parco dei mostri di Bomarzo

Bomarzo è un borgo del Lazio alle falde del Monte Cimino, a circa una ventina di chilometri da Viterbo.
Il paese di origine etrusca, conta meno di duemila persone e si trova nel cuore della Tuscia, in un’area al confine con l’Umbria.
Se hai un pò di tempo a disposizione ti consiglio assolutamente di visitarlo perchè è davvero molto caratteristico.
Anche se il motivo principale per cui Bomarzo è conosciuto è il suo Parco dei Mostri, altresì definito anche Sacro Bosco o Villa delle Meraviglie.
Forse Villa delle Meraviglie è proprio il nome più appropriato per questo luogo perchè la meraviglia è il sentimento prevalente che avvolge chiunque vi faccia visita.
Un luogo unico al mondo, dal fascino surreale e dall’animo irriverente.
Uno spazio dove miti, leggende, mostri e personaggi della letteratura diventano creature fatte di pietra e ricoperte di muschio.
Ma cosa si cela dietro questo nome?

ingresso parco di bomarzosacro bosco nel lazioparchi particolari unici nel mondo

La storia del Parco dei Mostri di Bomarzo risale al 1547, quando il principe Pier Francesco Orsini (detto Vicino Orsini) commissionò all’architetto Pirro Liguorio la Villa delle Meraviglie, per dedicarla a sua moglie, Giulia Farnese.
“Sol per sfogare il core” spezzato proprio dalla morte della moglie: così recita una frase all’interno del parco.
Il principe volle realizzare un luogo che evocasse stupore e ammirazione, per il proprio diletto e quello dei suoi ospiti, ma anche per la sua meditazione e il ricordo.
Pensò quindi ad un boschetto unico, con grandi terrazze, giardini all’italiana, fontane e strani edifici… con una particolarità non affatto trascurabile: far scolpire nei massi di pietra affiorati dal terreno, enigmatiche figure mostruose e mitologiche.
Un luogo che si distacca notevolmente dai canoni cinquecenteschi dell’epoca, ricco di simboli di difficile interpretazione e di innumerevole mistero.
Alla morte dell’ultimo principe Orsini, nel 1585, il parco fu abbandonato e rimase sepolto dalla natura selvaggia, fino alla metà del Novecento, quando fu ristrutturato da Giancarlo e Tina Severi Bettini.
Salvador Dalì si innamorò del parco di Bomarzo e da lui si lasciò ispirare, così come pure Johann Wolfgang Von Goethe; Michelangelo Antonioni gli dedicò un documentario e Lina Wertmuller ci girò qualche scena di “Sotto sotto strapazzato da anomala passione”.

piantina del parco dei mostri di bomarzovilla delle meraviglie lazio

Tre ettari di superficie con più di venti opere che fanno correre la mente e la conducono altrove.
Io ne sono rimasta ammaliata e per questo te ne consiglio la visita.
E’ decisamente un luogo perfetto per una tappa durante una vacanza nel Lazio o una gita domenicale dall’animo fantasy da Roma o dalle vicine Umbria e Toscana.
Ma anche da più lontano… io ad esempio ho fatto andata e ritorno in giornata dalla Romagna.
Ma entriamo più nel vivo… in fondo non ti ho ancora detto di cosa si tratta… sei curioso?

cosa vedere vicino a romaMappa_Parco_Bomarzo

Cosa vedere nel Parco dei Mostri di Bomarzo

Tu ch (e) entri qua p(c) on mentre parte a parte et dimmi poi se tante meraviglie si en fatte per incanto pur arte

che tradotto sarebbe:

Tu che entri qui considera ciò che vedi e poi dimmi se tante meraviglie sono fatte per l’inganno o per l’arte

Così recita una scritta posta su una delle sfingi che si trovano all’ingresso del parco.
Ed è qui che parte il tuo viaggio immersivo in un mondo surreale, fatto di sculture di animali esotici, di figure mitologiche, mostri, draghi, templi stravaganti, fontane e obelischi.
Un luogo unico nel suo genere, a metà tra un museo, un parco artistico e un bosco monumentale, capace di incantare i grandi e di lasciare a bocca aperta i bambini.
Le tante sculture in peperino (la tipica pietra del posto) sono armoniosamente integrate nel lussureggiante paesaggio con prati verdi e viali alberati.
Non esiste un percorso studiato e preciso.
Il bello di questo posto è proprio lasciarsi guidare dall’istinto, girovagando finchè non ci si imbatte in una statua e si inizia così a fantasticare.
Il parco è articolato su terrazze degradanti, alla sommità delle quali sorge il Tempietto che Vicino Orsini dedicò alla moglie Giulia, la cui cupola fu modellata sulla base di quella di Santa Maria del Fiore a Firenze.

sacro bosco bomarzocosa vedere vicino viterboparchi particolari del mondo da vedere

Dalla Lotta tra i Giganti a Proteo e Glauco, dalla Ninfa dormiente, alla statua che simboleggia la lotta tra il bene e il male di Ercole e Caco  dal Nettuno, fino alla statua dell’elefante di dimensioni reali, ispirato alla battaglia di Annibale contro Roma.
La mia scultura preferita però è sicuramente la Casa Pendente, una struttura di due piani, inclinata di circa 20 gradi, dove i sensi, ingannati dalla prospettiva, sembrano farti brutti scherzi e la sensazione di perdere l’equilibrio è sì fastidiosa, ma allo stesso tempo affascinante.
Non si è piegata nel tempo, come molti credono, ma è stata volutamente costruita in questo modo per ingannare la percezione degli spazi.
E basta fare qualche passo al suo interno per rendersi conto di quanto il lavoro sia raffinato (se soffri di vertigini lascia perdere, a meno che come me, tu non ami metterti alla prova!).
Un’altra scultura che mi è piaciuta tantissimo è l’Orco con la bocca aperta che invita ad entrare al suo interno con un messaggio ben preciso “Ogni pensiero vola“, anche se la scritta originaria recitava “Lasciate ogni pensiero voi che entrate“.
Non voglio svelarti però tutta la magia e quindi non ti indicherò tutto ciò che potrai incontrare in questo parco delle meraviglie.
Perchè meno conoscerai di questo posto e più riuscirai ad emozionarti una volta lì.
Ti basti sapere che la bellezza del Parco dei Mostri di Bomarzo sta nella fusione degli elementi botanici (vi si trovano oltre venti varietà arboree) con gli elementi scolpiti nella pietra, resi particolarmente affascinanti dall’usura del tempo.

la casa pendente bomarzoelefante parco dei mostritempietto bomarzo

Organizzare la visita 

Come arrivare al Parco dei mostri di Bomarzo

Bomarzo dista:

  • 20 km da Viterbo
  • 93 km da Roma
  • 45 km da Terni
  • 114 km da Perugia
  • 200 km da Firenze

Sia da Nord che da Sud si raggiunge percorrendo l’A1, uscendo ad Attigliano (da Nord) e Orte (da Sud).
L’indirizzo esatto è Località Giardino, 01020 Bomarzo.

parchi particolariparco dei mostri di bomarzo

Costo del biglietto per il Parco dei Mostri di Bomarzo

Il Sacro Bosco è aperto tutto l’anno con i seguenti orari:

  • aprile-agosto: 8:30-19
  • settembre-marzo: 8:30 fino al tramonto

I biglietti costano:

  • 11 Euro per gli adulti
  • 8 Euro bambini di età compresa tra i 4 e 13 anni
  • gratis per i minori di 4 anni e i disabili non autosufficienti

Per informazioni aggiornate puoi consultare il sito ufficiale.

parchi a tema da visitare in italia villa delle meraviglie

Info utili

  • I cani non sono ammessi.
  • Nel Parco dei Mostri è vietato fumare.
  • E’ una visita adatta ai bambini, anzi direi, straconsigliata, perchè si divertiranno tantissimo.
  • Per visitarlo tutto per bene e fare un pò di foto servono almeno due ore.
  • Se hai più giorni a disposizione nei dintorni ti consiglio di non perdere Civita di Bagnoregio e Vitorchiano.
  • In zona c’è un bar/ tavola calda, ma distaccato dalle statue, in una zona comunque adiacente al parco ci sono anche alcune panche per fare un bel pic nic.

Io come potrai immaginare ho optato per quest’ultima soluzione.

Non mi resta che invitarti ad immergerti in quest’atmosfera  surreale e sapere quali sono state le tue impressioni.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento!
Per favore digita il tuo nome qui