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Pensi di conoscere le zone vicino a te a menadito.
Pensi di sapere ogni dettaglio, di aver visto tutto ciò che c’è da vedere…. e poi ogni volta scopri qualcosa di nuovo, qualcosa che avevi sotto il naso, ma a cui non avevi mai dato troppo peso.
E’ stato così per me per la zona di Casola Valsenio, sempre sentita nominare, ma mai visitata.
E come sono solita fare quando decido di visitare un luogo, mi documento, cerco notizie, curiosità e costruisco il mio itinerario.
Ne è venuta fuori una gita perfetta, tra il verde della natura, il profumo delle erbe aromatiche e la pace di un luogo storico.
Sei pronto a venire a scoprire il mio itinerario nei dintorni di Casola Valsenio?
Il Giardino delle Erbe a Casola Valsenio
Di quando parti al mattino e ti lasci trasportare dall’estate, dalle sue giornate lunghe, dai colori delle colline e da quell’irrefrenabile voglia di scoperta.
Parte così la mia gita nelle zone di Casola Valsenio.
Ok, la curiosità io non ce l’ho solo d’estate, è proprio nella mia indole; ma diciamo che d’estate, complice l’atmosfera generale, la voglia di lasciarsi andare è decisamente più forte.
La prima tappa della mia gita è il Giardino delle erbe.
Un posto magico, dove i profumi e gli odori si mescolano alla vista di un panorama unico sull’Appenino Romagnolo.
Il Giardino delle Erbe è un vero e proprio giardino, poco distante dal centro di Casola Valsenio.
E’ stato inaugurato nel 1975 con l’obiettivo di conservare e coltivare piante di interesse officinale ed aromatico.
Lavanda, Piante officinali e piante aromatiche al Giardino delle Erbe
Il Giardino delle Erbe è di proprietà della Regione Emilia Romagna e dal 2015 è gestito dal Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola con l’affidamento alla Cooperativa Montana Valle del Senio.
Annovera circa 480 specie di piante officinali utilizzate in cucina, nella medicina e nella cosmesi fin dal Basso Medioevo, quando venivano lavorate nelle officine dei conventi.
La visita è libera e gratuita se si vuole fare in autonomia, a pagamento (al costo di 8 euro e durata di 1 h) se invece si vuole optare per una visita guidata.
Lo scenario è davvero molto suggestivo: piante, fiori e colori a perdita d’occhio, immersi nel verde delle colline.
Le piante del Giardino delle Erbe sono ordinate in base alle loro proprietà e ai loro impieghi: dalle piante officinali, all’arboreto, fino al giardino gessoso.
Le piante officinali sono quelle specie utilizzate in medicina, in cucina e nella cosmesi, tra cui la camomilla, il biancospino, la salvia e l’echinacea.
Le erbe aromatiche sono utili per aromatizzare i cibi, come l’erba cipollina, il dragoncello, il rabarbaro, le mente, la borragine, l’ortica e gli origani (a proposito, lo sapevi che esiste anche la varietà di origano bianco?).
Non so tu, ma quando si tratta di erbe aromatiche io impazzisco.
Le utilizzo tantissimo in cucina e sono rimasta molto sorpresa nello scoprire varietà diverse della stessa specie.
Tra le piante mellifere e cioè che forniscono nettare alle api all’ interno del Giardino ci sono la lavanda, il tiglio, il timo, il coriandolo, la salvia, il rosmarino e molte altre.
E poi ci sono piante facilmente riconoscibili per il profumo delle loro foglie e dei loro fiori, come la lavanda stessa, la menta, l’assenzio, il timo e le peonie.
Fra gli alberi e arbusti officinali ci sono il nespolo, la rosa canina, il biancospino e il nocciolo.
E poi c’è un’area dedicata alle principali essenze botaniche che caratterizzano il Parco della Vena del Gesso Romagnola.
Il bello di questo posto è che costituisce allo stesso tempo un centro di conoscenza e di valorizzazione sull’uso delle piante officinali, grazie ad attività di ricerca, divulgazione e sperimentazione di esperti e visitatori di tutte le età.
Una cosa molto bella sono infatti i percorsi e gli itinerari didattici rivolti alle scuole con percorsi dedicati e divisi per fascia di età.
Lo trovo davvero un modo bellissimo per avvicinare i bambini già da piccoli alla natura e fargli scoprire le piccole cose, dai profumi, al riconoscere le specie, fino al divertirsi a vedere gli insetti che cercano il polline, o che si accoppiano su un fiore (come è stato nel mi caso!).
Il Giardino è dedicato al suo fondatore, il professor Augusto Rinaldi Ceroni (Casola Valsenio 1913 – 1999) che è stato pioniere dell’erboristeria italiana.
Negli anni ’30 ha infatti dato vita all’impianto di un primo orto di piante officinali, successivamente ha diretto alcune scuole e negli anni ’70 ha poi realizzato il progetto del Giardino delle Erbe.
Il suo percorso di vita è stato dedicato allo studio, alla divulgazione e alla sperimentazione sulle piante officinali, in particolar modo della lavanda, di cui all’interno del Giardino sono esposte e coltivate tantissime varietà.
Il panorama del Parco regionale della Vena del Gesso Romagnola ha dato vita a due ambienti molto diversi tra loro: quello che guarda a sud, arido e luminoso con clima mediterraneo, quello orientato a nord invece, verde e fresco, con clima continentale.
All’interno del Giardino delle Erbe è possibile anche comprare piante aromatiche ed officinali, ed è presente anche un piccolo emporio con prodotti derivati dalla lavorazione delle erbe del Giardino.
Io non ho resistito e ho comprato salvia e lavanda da aggiungere al mio terrazzo.
Info sul Giardino delle Erbe
Il Giardino è visitabile liberamente nelle ore diurne in ogni periodo dell’anno osservando le norme dettate dal buonsenso e dal rispetto delle coltivazioni, evitando di strappare e danneggiare le piante.
Per prenotazioni e orari: https://ilgiardinodelleerbe.it/
… Ma ti ho parlato di un itinerario.. quindi se la mattinata ha avuto inizio al Giardino delle Erbe, poi arriva il momento del pranzo e… questa volta, visto il paesaggio e la voglia di natura, non ti consiglio un ristorante, ma un bel pic nic all’aria aperta nel vivo del Parco della Vena del Gesso.
Una volta che ti sarai rilassato e avrai terminato il tuo pic nic potrai partire alla scoperta di un luogo ricco di storia e di pace: il Monte Battaglia.
Visita al Monte Battaglia: luogo di storia e di pace
Quello che siamo e abbiamo oggi, è il risultato di scelte, sacrifici ed eventi del passato.
Di questo bisogna ricordarsene, sempre.
Ecco perchè ci sono luoghi che andrebbero non solo visitati, ma anche commemorati, specie se si tratta di luoghi che hai lì, a un passo da casa e che hanno segnato la morte e il dolore di tantissimi uomini.
Monte Battaglia è un’altura di 715 m. slm sempre nel territorio di Casola Valsenio, lungo lo spartiacque tra le valli del Senio e del Santerno.
Questo monte conserva i resti di una rocca medievale ed è un sito famoso per i combattimenti che vi si sono svolti durante l’autunno del 1944 tra partigiani, fanti americani e forze britanniche da una parte e truppe germaniche dall’altra.
Per tutto il Medioevo Monte Battaglia è stato teatro di lotte e combattimenti per il controllo del territorio compreso tra Imola, Faenza e il crinale dell’Appennino tosco-romagnolo.
Monte Battaglia: luogo della Seconda Guerra Mondiale in Emilia Romagna
Nel corso della seconda guerra mondiale, dopo alcuni secoli di decadenza, l’altura recuperò il suo ruolo di punto strategico militare, tanto da essere considerato come una “porta di accesso alla pianura padana”.
E’ per questo che sull’altura, tra il 26 settembre e l’11 ottobre 1944 venne combattuta una delle più cruenti battaglie della campagna d’Italia.
Prima i partigiani italiani della 36° Brigata Garibaldi e i fanti americani dell’88° Divisione Blue Devils e poi la I Brigata Guardie del Regno Unito affrontarono i granatieri di alcune divisioni di fanteria germanica.
In mezzo a nebbia e fango e sotto una pioggia incessante di granate, corpo a corpo si sono registrati migliaia di morti e tanti tra dispersi e feriti.
Da allora Monte Battaglia è per la popolazione romagnola un luogo di ricordo e commemorazione dei caduti partigiani ed alleati.
Tra il 1985 e il 1988 i resti della rocca sono stati sottoposti a lavori di recupero e restauro, restituendo la sua immagine di imponente torre di difesa e vedetta.
In effetti una volta fatto un piccolo pezzo a piedi e arrivato in cima (puoi raggiungere il monte sia con una bella camminata a piedi, ma anche arrivando quasi in prossimità di esso e proseguendo a piedi solo per il tratto finale) ti renderai conto di quanto questo luogo potesse essere strategico.
La vista e il panorama sull’Appenino sono spettacolari e pensandolo in periodo di guerra… deve essere stato proprio un luogo strategico, sia di difesa, ma anche di controllo e avvistamento.
Se solo potesse questo luogo parlare…
Arrivato qui vedrai subito un maestoso monumento collocato ai piedi della torre e dedicato alla Liberazione e alla Pace.
Un’opera in bronzo dello scultore Aldo Rotini che raffigura Davide contro Golia a simboleggiare la vittoria della ragione sulla forza bruta, cioè degli Alleati sui nazifascisti.
Ma anche Davide è a terra, a significare che in guerra perdono tutti, che la pace deve seguire ogni combattimento, che la guerra è una cosa sbagliata e che il senso di pietà deve essere rivolto a tutti, indistintamente.
Questi sentimenti sono rafforzati dalla presenza di lapidi e targhe a ricordo dei caduti partigiani, americani e britannici, collocate dai reduci dei corpi che combatterono su quest’altura.
Compresi i reduci tedeschi… tanto che Monte Battaglia è diventato uno dei pochi luoghi in Italia dove l’area monumentale ricorda i caduti di tutte le parti.
Allo stesso tempo, il Comune di Casola Valsenio ha saputo, anche a distanza di tanti anni coltivare sentimenti di pace e fratellanza universale.
La cura e la custodia di Monte Battaglia sono affidate oggi all’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani Italiani) di Casola Valsenio che valorizza il luogo con varie iniziative.
E’ un luogo di storia e di memoria molto importante che invita a sostare per guardarsi attorno e riflettere sulle vicende dell’umanità.
Una targa dell’ex partigiano, Aurelio Ricciardelli, recita così “Io spero che si continui su questo monte a ricordare queste pagine di storia che servano alle generazioni future ed ai giovani specialmente…” e mi sembra decisamente la frase migliore per descrivere questo luogo.
Una speranza rivolta al futuro.
Un posto perfetto anche per un pic nic, perchè qui attorno ci sono tante tavole in legno e un bellissimo prato, con annesso un panorama a costo zero.
Decisamente un luogo adatto anche per una gita con i bambini.
Insomma… ti ho dato l’idea per una gita giornaliera sull’Appennino Romagnolo.
A seconda di come preferisci, potrai costruire il tuo itinerario come te l’ho proposto io, oppure decidere di invertirlo e quindi partire dalla visita al Monte Battaglia, fare qui il pic nic e poi proseguire con la visita al Giardino delle Erbe.
A te la scelta.