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Il cibo è cultura; questo ho pensato non appena ho messo piede alla 87° Fiera del tartufo bianco di Alba.
Si, perché ci sono certi cibi che vanno valorizzati al meglio.
Ok, anche una semplice melanzana o zucchina va valorizzata in un piatto, ma diciamo che se la materia in questione ha un valore che va da due cifre in su, viene quasi automatico.
A proposito… lo sapete che Alba è stata nominata “Città creativa Unesco” e inserita tra le 19 località al mondo che hanno fatto dell’enogastronomia un loro punto di forza?
La materia in questione qui è il tartufo proveniente dai boschi di Langhe, Roero e Monferrato.
Bianco o nero, il tartufo è considerato uno dei cibi degli dei.
Anche se per me vince lui sul podio.
Il caviale non mi dice nulla, les escargot non mi piacciono e il fois gras ancora non mi è arrivato dritto al cuore.
Se come me siete amanti di questa prelibatezza ecco alcune informazioni sulla Fiera.
Fiera del tartufo di Alba: Perché andare
Quella di Alba non è una sagra del tartufo, ma è la più grande Mostra Mercato a livello mondiale.
Qui si possono acquistare tartufo (bianco e nero) e prodotti della tradizione enogastronomica piemontese.
E’ forse l’evento più conosciuto e apprezzato di tutte le Langhe, ma richiama turisti da tutto il mondo proprio per la sua unicità.
Non ci sono stand dove assaggiare piatti tipici come magari capita nelle sagre comuni, ma all’interno di un tendone vi sono espositori con i migliori prodotti tipici piemontesi: dai formaggi, ai dolci, dalle Nocciole I.G.P.,fino ad un’ampia sezione dedicata ai vini.
Insomma.. una sorta di mondo dei balocchi dove se ami la gastronomia e i prodotti di nicchia, rischi davvero di perdere la testa.
Il tartufo, che poi è il re indiscusso della manifestazione, è esposto in teche di vetro, in ceste o in piccole ampolle, quasi fosse un gioiello.
E forse un gioiello lo è proprio, dato le quotazioni di mercato.
Causa l’elevata siccità e la scarsità di piogge, le cifre quest’anno sono arrivate alle stelle e i costi si aggirano sui 600€/h.
Astenersi quindi portafogli sgonfi! 😉
All’interno del tendone vi è anche l’Enoteca dove poter degustare i grandi vini del territorio abbinati magari ad un piatto della tradizione (a discrezione se con o senza tartufo).
A garanzia di qualità e sicurezza negli acquisiti è presente poi all’interno del mercato un’apposita Commissione Qualità che resta a disposizione dei clienti per tutta la durata della fiera con la funzione di “Sportello del Consumatore”.
Fiera del tartufo di Alba: I “must to do”
Ci sono piatti che sono da gustare nella loro perfezione.
Per questo mi viene da pensare alla fiera di Alba come ad un’esperienza.
Non si tratta solo di un mercato, ma di un vero e proprio percorso gourmet che si può fare unendo la gastronomia all’enologia.
Insieme infatti alla compravendita dei prodotti piemontesi ogni giorno da programma si può partecipare ad eventi a pagamento come Foodie moments con chef stellati, Wine Tasting Experience e Analisi Sensoriale del Tartufo.
Ve li straconsiglio perché è qui che a mio avviso si vede la differenza di questa manifestazione.
Attraverso questi eventi la cucina diventa arte.
Una curiosità.. se volete una grattata di tartufo nel vostro piatto gourmet non dovrete far altro che alzare la paletta che troverete sul vostro banco di assaggio e poi pagare alla cassa.
Un piatto equilibrato nel gusto magari da rifare passo passo con i segreti svelati dagli chef e un giusto vino in abbinamento possono far scoprire aspetti nascosti di un prodotto, ma anche di un’intera zona e vivere il tartufo a 360°.
Insomma.. se avete già affinato naso, vista e papille gustative non vi resta che recarvi ad Alba!
Fiera del tartufo di Alba: Location
La fiera si svolge nel Cortile della Maddalena in pieno centro storico
Fiera del tartufo di Alba: Periodo e Ingresso
Periodo: ogni sabato e domenica nei mesi di ottobre e novembre (qui il calendario)
Biglietto d’ingresso: 3,50 €
Pensare che quest’anno volevo andarci ma mi sono saltati i programmi all’ultimo… Dopo aver letto questo post mi mangio le mani! Sarà per la prossima volta…
Sono contenta ti sia servito, così il prossimo anno non te lo perdi. 😉
Che spettacolo! Credo proprio sia un’esperienza fantastica! Sai che odore. Anche se io preferisco quello nero, vivendo nella sua terra. Il bianco sono riuscita ad assaggiarlo solo una volta; ma degustibus…
Io li amo entrambi, nero e bianco! 😛
Sono stata diverse volte ad Alba ma non ho mai assaggiato piatti a base di tartufo, magari il prossimo anno mi muovo per tempo e approfitto di questo evento enogastronomico per provare le specialità locali.
Si Stefania, fallo! Merita davvero! 🙂
Non la conoscevo, una vera chicca! Per ovvi motivi non ho mai sperimentato il tartufo bianco e questa sarebbe l’occasione giusta 😀 Ps la frase immortalata nella prima foto mi fa piegare in due.
Te la straconsiglio! Poi fammi sapere! 😉