Ci sono quei posti che ti prendono il cuore, che te ne strappano forse anche un pezzettino.
Uno di questi per me è Castelluccio di Norcia.
I suoi prati, i suoi colori… le sue lenticchie!
Ci sono stata per la prima volta qualche anno fa, dopo averlo scoperto per caso su internet.
E neanche a dirlo è stato subito amore!
Arrivare al mattino presto con l’aria ancora fresca e i banchi di nebbia che invadono la vallata, tanto che pensi :- Ma riuscirò a vedere qualcosa, oppure dovrò giocare all’ispettore Gadget?”
Fermarsi nei tanti negozietti di souvenir e comprare legumi, zuppe e affettati umbri.
E quando finalmente la nebbia cede lo spazio al sole, tuffarsi nei prati alla ricerca dello scatto perfetto.
Tre colori: rosso, viola e giallo, che sembrano appena usciti da un quadro di Monet.
Dall’alto ti sembra di vedere un enorme tappeto colorato, provi a farlo stare tutto in una foto, ma è impossibile.
Quando poi ti avvicini e respiri la natura, passi dal rosso dei papaveri al viola delle lenticchie, fino al giallo dei fiorellini di campo, con un inframezzo di farro e di balle di fieno.
Forse ti farà male la mano per gli scatti fatti… sarà arrivato allora il momento di andare a pranzo.
Magari a Norcia, poco distante da Castelluccio.
Mangerai finalmente le lenticchie viste in fioritura e ammirerai il paese, le sue botteghe e la sua architettura.
Riavvolgiamo il nastro
Castelluccio di Norcia è stata colpita insieme a Norcia e a vari paesi di Umbria, Marche, Abruzzo e Lazio da un violento terremoto nell’agosto del 2016.
Interi paesi rasi al suolo, intere famiglie sfollate.
Castelluccio, un paese come tanti di quelli colpiti, che ha smesso di respirare.
Le sue lenticchie che richiamavo migliaia di visitatori ogni anno, quest’anno sono state piantate lo stesso, ma a causa delle strade dissestate, è stato quasi impossibile raggiungere la zona.
Risultato: una perdita di turismo e di sostegno.
Quella parte di cuore che ti sei preso quando ti ho visto per la prima volta, è cresciuta vedendo immagini di te distrutto alla tv.
Leggere ora che tutte le offerte fatte per la ricostruzione non sono giunte a destinazione innesca tanta rabbia a chi come me ti ha visto splendente.
Provo vergogna per chi ti ha promesso e non ti ha dato e perché troppo spesso questo comportamento viene associato all’italiano medio, tanto deriso all’estero.
Ma allo stesso tempo provo ammirazione e stima per la tua gente che non ha mai mollato.
Per chi non ha mai abbandonato il proprio bestiame, per chi ad ogni intervista rispondeva imperterrito “Io sono cresciuto qui e non me ne vado”.
Grazie a Voi si potrà ripartire più forti e belli di prima e io ci sarò.
Ti rivoglio così Castelluccio, con tutto quello che ti spetta di diritto.
E stavolta sarò io che restituirò a te un pezzo di cuore, insieme ad un caldo e tenero abbraccio.
Che posti meravigliosi in Umbria e che belle foto! Una stretta al cuore e tanta solidarietà alle famiglie che hanno visto svanire di colpo i loro sacrifici.