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Non mi stancherò mai di ripeterlo, il risultato di un buon vino non è solo quello che si trova dentro un calice, anzi, spesso quello è solo una conseguenza.
Per arrivare ad un calice c’è fatica, sudore, studio, c’è passione e spesso, ci sono valori legati ad una famiglia o talvolta a più famiglie.
Spesso dietro un vino ci sono storie, aneddoti e tradizioni. Questa è la parte emozionale del vino, quella che mi piace raccontare.
Bellissima anche la parte più “tecnica” di mera descrizione del vino, per carità; ma ho sempre trovato affascinante scoprire come si è arrivati a quel risultato, visitare le cantine, farmi raccontare gli aneddoti… non so, ma è come se, conoscendo un po’ le storie, parlando con i produttori ed entrando nel vivo di queste realtà, quel vino nato come “vino x” diventi un vino con una storia.
E così oltre ai sentori e ai profumi canonici, la mia mente davanti ad un calice vaga tra storie e tradizioni, con l’immagine di una vigna illuminata dalla luce del tramonto.
Ecco perché non mi stanco mai di trovarmi di fronte a produttori che con gli occhi lucidi mi raccontano i loro vini.
A proposito, diffida sempre da coloro che non si emozionano mentre parlano delle loro creazioni.
Chi produce vino lo fa in primis per passione e questa, se c’è, trapela subito dallo sguardo.
E inevitabilmente arriva dritta al calice.
Ok, non mi dilungo oltre e ti presento due cantine vicino Foggia che mi hanno davvero emozionata, con ottime espressioni del Nero di Troia e non solo…
Nero di Troia: alcune informazioni
Il Nero di Troia è la terza varietà autoctona pugliese a bacca nera per ettari coltivati e per importanza commerciale, dopo il Primitivo e il Negroamaro.
Il territorio dove è maggiormente coltivato è la zona della Daunia, ovvero l’intera provincia di Foggia e il nord della provincia di Bari.
Una delle caratteristiche del Nero di Troia è l’elevata presenza di tannini; per questo fino a pochi anni fa si era soliti mescolarlo ad altre varietà.
Oggi invece esistono espressioni di Nero di Troia in purezza che danno davvero ottimi risultati.
Ecco due cantine che mi sento di consigliarti per una buona degustazione di Nero di Troia e non solo..
CANTINA 60 PASSI
Lo riconosci all’instante un produttore di vino che non è solo imprenditore.
Lo vedi perché nel giro di cinque minuti ha già messo la sua storia nelle tue mani.
Nel mio tour tra le cantine vicino Foggia questo è quello che mi è successo alla Cantina 60 Passi.
Appena varco le porte della Cantina rimango colpita da una cosa…. il payoff.
Per me che sono cresciuta a pane e marketing il nome payoff è più che familiare, ma forse a qualcuno potrà risultare ostico.
Il payoff è il motto dell’azienda, la frase che la identifica, il sentiment che sta dietro alla filosofia aziendale.
Quello della cantina 60 Passi è ….”La cantina delle storie”.
E allora iniziamo a raccontare la storia di questa cantina.
La Cantina 60 Passi si trova a Orta Nova, in località Passo d’Orta, nel nord della Puglia.
Si estende su una superficie di 2100 mq, composta da tre diverse aree destinate alla produzione, all’affinamento e all’imbottigliamento.
A tenere le redini della cantina è la Famiglia Ladogana che da oltre 4 generazioni produce vino.
Un vino biologico e vegano tra i primi della Puglia, davvero di qualità.
La prima bottiglia nel 1982, dal 1996 la scelta di passare ad un allevamento a spalliera e nel 2011 la costruzione di una nuova cantina per rafforzare la propria mission: adottare standard produttivi di eccellenza per offrire un vino certificato e qualitativamente superiore.
La parola d’ordine qui è Famiglia. I valori familiari si respirano nell’aria, ma anche sul muro.
E’ infatti un grande rebus con i valori dell’azienda a dare il benvenuto.
“non vogliamo vendervi solo una bottiglia, ma coinvolgervi nella nostra storia”
queste le parole di Vittorio Feola, titolare dell’azienda.
L’azienda, oggi arrivata alla produzione di 250000 bottiglie/annue, esporta in molti paesi del mondo ed è all’avanguardia con i sistemi di meccanizzazione.
Una foto appesa alla parete mostra le generazioni a confronto. In quella foto c’è tutto.
Un vino che parla con questo linguaggio non può essere un vino cattivo.
Io ho assaggiato “Philomene” e “Don Franc”, rispettivamente un rosè frizzante biologico a base 100% Aglianico e un bianco frizzante biologico, 100% Chardonnay.
Non si tratta dei cavalli di battaglia della cantina, ma di certo sono quelli più affettivi, perché riportano i nomi dei capostipiti della famiglia.
Una curiosità: le pareti della cantina hanno la stessa tonalità di colore del vino prodotto: se non è amore questo per quello che si fa!
E anche il nome 60 passi ha una sua storia.
60 passi napoletani, pari a circa 111 metri, è la misura della larghezza dei Tratturi Regi, le antiche vie di comunicazione del Sud, utilizzate per compiere le migrazioni stagionali.
Direi che il payoff in questo caso è davvero azzeccato!
CANTINA PLACIDO VOLPONE
Tra le cantine vicino Foggia con un’ottima espressione di Nero di Troia non posso non consigliarti la Cantina Placido Volpone.
Qui il vino non è il punto di partenza, ma il punto di arrivo e la parola d’ordine è Amicizia.
Sei pronto? Ti racconto un’altra storia.
La storia di un incontro tra due famiglie, unite dalla passione per la propria terra.
“…Anno 1974, Peppino di Capri cantava Champagne e l’allora ventottenne Michele, terzogenito di Beniamino Placido e Maria Iazzetti, recitava accanto ad Ugo Tognazzi e Ornella Muti in Romanzo Popolare per la regia di Mario Monicelli… Mimmo, ventuno anni, lavorava nei campi sotto la guida del padre Rocco…”
Era estate e mentre i due ragazzi stringevano un’amicizia profonda, le due numerosissime famiglie passavano le giornate insieme, alla Masseria Volpone, nelle campagne di Ascoli Satriano.
Gli anni passano: Mimmo continua a trapiantare ceppi antichi del nonno Domenico e con un rigore tipico dei militari, alle 3:30 del mattino è già sui vigneti.
Michele nel frattempo diviene uno degli attori più famosi del nostro cinema.
Ma come succede per le vere amicizie, nonostante le distanze e gli impegni così diversi, quel legame invece che spezzarsi si consolida.
E quella terra… così cara ad entrambi, diventa un’ulteriore scusa per rivedersi appena possibile.
Ecco allora che dopo 40 anni prende forma una promessa fattasi da ragazzi.
Se l’amicizia fosse durata nel tempo i due amici avrebbero creato qualcosa per le loro famiglie, il territorio e la gente locale.
Così è stato e nel 2016 quel sogno diventa realtà con la nascita della Cantina Placido Volpone.
Due famiglie legate da un’amicizia fraterna e dieci figli in totale, ognuno con uno specifico compito in azienda.
Sono loro il fulcro e il futuro di questa cantina: la famiglia Placido, occupata nella parte marketing e quella Volpone nella produzione.
L’azienda è situata a Ordona, nei pressi dell’antica città di Herdonia, sito archeologico con i resti di un’antica città romana, definita la Pompei di Puglia.
La leggenda narra che Diomede, vincitore della guerra di Troia, portò con sé dall’Asia Minore in Puglia, dei tralci di vite che qui impiantò, dando vita così alla storia del Nero di Troia.
Ecco perché sul sito archeologico sono ancora ben visibili le cisterne del vino, antenate degli odierni bar.
Ai tempi dell’impero romano infatti, nella zona della Daunia, il vino aveva già una sua storia, era buono e costava meno dell’acqua!
Il terreno di Herdonia è un terreno pietroso, una zona assolata, secca e ventosa che conferisce un carattere deciso e strutturato ai vini.
Come la Falanghina “I Cinque Figli” con il suo tratto minerale spiccato e sue le note di frutta tropicale (ananas e banana in primis), un vino dedicato al numero di figli di ciascuna famiglia o “Altomare” la falanghina fermentata in barrique che riporta il nome di mamma Volpone. Sì, hai capito bene, Altomare è proprio il nome!
“Rosone“, il Nero di Troia in Purezza si affianca alla Riserva “Mimì”, 100% Nero di Troia, affinato in barriques per otto mesi. Un prodotto di cui andare fieri perché si tratta della prima realtà di Nero di Troia D.O.C. Riserva.
La Cantina Placido Volpone è stata anche la prima cantina ad essere certificata su Blockchain, un registro distribuito e immodificabile, che permette di tracciare la produzione di qualsiasi tipo di prodotto, col fine di garantire la provenienza e la qualità dei prodotti finiti.
Il forte legame con il territorio lo si percepisce anche dalle etichette dei vini, affidate ad Antonia Volpone, designer e architetto.
Ogni etichetta riporta nozioni e dettagli di Herdonia e del territorio circostante, dalla raffigurazione di una ballerina nell’antico Macellum, all’uccello herdonico, dal mosaico di una villa romana al rosone della cattedrale di Troia.
Ogni vino è un viaggio. Un viaggio all’interno del territorio del Basso Tavoliere delle Puglie.
Si può assaporare un vino e sentirci la passione e i valori che ci stanno dietro?
Io dico di sì.
Il tour tra i Cinque Reali Siti nel Basso Tavoliere delle Puglie mi ha permesso di scoprire importanti realtà locali, come queste due cantine vicino Foggia.
Purtroppo il tempo a disposizione non permette mai di vedere tutto ciò che vorresti, ma sono sicura che sul territorio esistono tante altre realtà degne di nota.
Se hai altre cantine da consigliarmi dove assaggiare un ottimo Nero di Troia scrivimele nei commenti.
Non mancherò di visitarle nella prossima tappa.