Pretty Woman: tutte le curiosità sul film più romantico di sempre

Ci sono favole che non tramonteranno mai e.. Pretty Woman è di certo una di queste. Sarà per il mix di romanticismo, passione e divertimento, ma ogni volta che questo film fa la sua comparsa in tv riesce a sbaragliare la concorrenza. Dopo averlo visto così tante volte da sapere tutte le battute a memoria, ho voluto indagare sui retroscena e le curiosità che si celano dietro ad uno dei film più romantici di sempre. Sei pronta a scoprirle?

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(A tutte le inguaribili romantiche)

“VIVIAN, cos’è che vuoi?… Tra noi cosa vorresti?

Voglio la favola.”

pretty woman il film

Il successo di Pretty Woman può essere riassunto in questa frase.
Una “semplice” domanda a cui fa seguito un’altrettanto “semplice” risposta.
E’ questo il motivo per cui un film del 1990 è ancora oggi icona del romanticismo, capace di fare il boom di ascolti e sbaragliare tutti i programmi della concorrenza.
Un milionario affascinante, la cui superficialità viene scalfitta dalla dolcezza e semplicità di una ragazza prestata alla strada.
In fondo l’amore è capace proprio di questo: di farti ribaltare le abitudini e vedere il mondo con un altro colore.
Hai presente quando Vivian propone ad Edward di non andare l’indomani al lavoro (cosa insolita per lui) e il giorno dopo trascorrono l’intera giornata in totale semplicità?
Niente ristoranti di lusso, niente boutique alla moda o jet privati, ma … un semplice pranzo con hot dog, una camminata al parco e chiacchiere ad una tavola calda.
E’ proprio tornando a camminare sul prato che Edward si rende conto di ciò che potrebbe perdere e sorride al pensiero di com’è cambiato stando accanto ad una persona.
Del genere… per valerne la pena l’amore deve essere qualcosa che ti arricchisce e ti rende migliore, altrimenti meglio stare da soli.
Insomma.. non c’è storia, se c’è Pretty Woman in tv parte la catena di messaggi tra amiche, i social impazziscono e tutto si concentra attorno ad una storia che ancora oggi riflette il sogno.

le scene più belle di pretty woman

A pochi giorni dall’ultima programmazione in tv mi sono chiesta come mai non ci avessi ancora scritto su.
Io, che… sono arrivata ad oggi a quota 102 volte.
Io, che… nonostante possegga due dvd (uno in lingua italiana, l’altro in lingua originale con contenuti extra), ogni volta che esce in tv scatta il “Scusate io non ci sono per nessuno!”.
Pretty Woman è il mio comfort film.
Lo guardo quando ho un momento no, o quando sono giù di corda, ma anche quando voglio dedicare a me stessa una serata speciale.
Così per quel tempo il mondo si ferma.
Spengo il cellulare e parte la serata perfetta.
Quella dove, con una candela accesa e il mio film preferito, ripercorro ogni battuta a memoria e vivo ogni emozione, quasi fossi nei panni dei protagonisti.
Bè… oddio… nei panni di Julia Roberts mi ci metterei volentieri!

Così sono andata alla ricerca di retroscena e curiosità. Vediamo se faccio scoprire qualcosa di nuovo anche a te!

pretty woman: tutte le curiosità

25 Curiosità su Pretty Woman

  1. Pretty Woman è stato il trampolino di lancio sia per Julia Roberts, che per Richard Gere, che nonostante fosse già famoso per film come American Gigolò e Ufficiale e Gentiluomo, con Pretty Woman ha avuto la sua consacrazione.
  1. Il titolo originario del film era 3000, la cifra pattuita tra Edward e Vivian per l’intera settimana
  1. La trama avrebbe dovuto avere un’impronta molto più drammatica: Vivian avrebbe dovuto essere una tossicodipendente e parte dell’accordo tra i due avrebbe stabilito che non avrebbe dovuto drogarsi durante la settimana con Edward. Alla fine si scelse di trasferire questa caratteristica sull’amica di Vivian, Kit.
  1. Il casting per Pretty Woman è durato a lungo e per la parte di Vivian sono state prese in considerazione moltissime attrici. Julia Roberts, all’epoca era ancora poco conosciuta e non era stata la prima scelta.Tra le attrici scartate o che hanno rifiutato il ruolo ci sono state: Sandra Bullock, Meg Ryan, Brooke Shields, Diane Lane, Uma Thurman, Valeria Golino, Sarah Jessica Parker, Drew Barrymore e Winona Ryder. Queste ultime due furono scartate perché considerate troppo giovani per la parte.
  1. Anche per il protagonista maschile il casting non fu affatto facile, e la scelta ricadde su Richard Gere solo alla fine. Prima di lui furono considerati per la parte tra gli altri: Burt Reynolds, Christopher Lambert, Al Pacino, John Travolta, Sylvester Stallone, Dennis Quaid e Harrison Ford.
  1. Richard Gere inizialmente rifiutò la parte. Poi quando il regista Garry Marshall gli presentò Julia lei lo convinse ad accettare con un simpatico cartello “Dì di sì, ti prego”. Il feeling tra i due era noto e Richard cambiò idea.
  1. Il budget del film era di 14 milioni di dollari e gli incassi furono di oltre 460 milioni, portando Pretty Woman a consolidarsi tra le commedie più romantiche di tutti i tempi.
  1. Il nome di Vivian significa “vivace” e simboleggia il suo amore per la vita e l’effetto che ha sulle persone intorno a lei
  1. La collana che Vivian indossa durante La Traviata, costava 250.000 dollari. Un responsabile della sicurezza della gioielleria era sempre presene durante le scene in cui il prezioso gioiello veniva utilizzato.
  1. La scena in cui Edward chiude improvvisamente il coperchio della scatola con la collana sulle dita di Vivian è stata improvvisata. La reazione di Julia Roberts (che scoppia a ridere) è del tutto naturale. Agli sceneggiatori piacque così tanto, che decisero di lasciarla nella versione finale.
  1. Richard Gere e Julia Roberts hanno 18 anni di differenza. All’epoca delle riprese, lui aveva 40 anni, mentre lei solo 22.
  1. Nella scena in cui Edward suona il pianoforte, Richard Gere sta suonando davvero. Il pezzo è stato composto proprio dall’attore.
garry marshall julia roberts e richard gere
Il regista Garry Marshall, Julia Roberts, Richard Gere
  1. La Ferrari e la Porsche rifiutarono il product placement delle loro automobili nelle scene del film, perché non volevano essere associati con un atteggiamento di favoreggiamento della prostituzione. Ad accettare l’offerta fu Lotus Cars UK, che vide in effetti triplicare le vendite durante i due anni successivi.
  1. La scena d’amore tra Vivian ed Edward a letto rese Julia Roberts così nervosa che le spuntarono prima una vena in fronte e poi l’orticaria. Sia il regista Garry Marshall che Richard Gere passarono molto tempo a tranquillizzarla, massaggiandole la fronte, finché l’attrice non si calmò e fu in grado di girare la scena.
  1. Nel poster di Pretty Woman,la testa di Julia Roberts è sovrapposta al corpo di Shelley Michelle, mentre i capelli di Richard Gere sono castani (nel film invece stanno diventando grigi).
  1. Il mitico abbigliamento di Vivian all’inizio del film con mini abito e giacca rossa, ha rischiato di non essere quello. I costumisti, infatti, non riuscivano a trovare una giacca che somigliasse a quanto descritto in sceneggiatura. Alla fine andarono per strada e la comprarono da una passante per la modica cifra di 30 dollari!
  1. Durante la scena di Vivian nella vasca da bagno accadde un imprevisto. La vasca era piena di un bagnoschiuma per fare tante bolle che durassero a lungo. Si trattava però di un detergente talmente forte da far scolorire i capelli della Roberts. L’attrice ha dovuto infatti tingerli il giorno successivo per farli tornare del colore originale.
  1. Il regista Garry Marshall e i due protagonisti hanno lavorato insieme anche nel 1999 in Se Scappi ti sposo.
  1. Pretty Woman è liberamente ispirato a My Fair Lady con Audrey Hepburn, che a sua volta si rifà al Pigmalione. Vivian è quindi una reinterpretazione in chiave moderna di Eliza Doolittle.
  1. Durante la scena della scazzottata tra Edward e Stuckey, è possibile vedere Richard Gere muovere ripetutamente la lingua all’interno della bocca. Questo perchè l’attore aveva in effetti perso un molare durante la scena.

pretty woman: la scena del prato

  1. L’opera che Vivian ed Edward vanno a vedere è La Traviata, la storia di una prostituta che si innamora di un uomo ricco. Le scene che vediamo nel film sono tre: la prima, con l’incontro tra Violetta e Alfredo. La seconda, quando Violetta abbandona Alfredo, dietro richiesta del padre di lui. E la terza, la morte di Violetta.
  1. L’atelier del «bello sbaglio, enorme», quello con le commesse snob che lavorano a percentuale, si chiama Boulmiche e dal 1973 veste le donne di Beverly Hills.
  1. Le scene di Rodeo Drive sono state girate di domenica perché le regole per girare in quella strada erano molto stringenti.
  1. L’abito rosso dell’opera inizialmente doveva essere di colore nero.
  1. Agli attori era stato proposto il sequel, ma entrambi rifiutarono.

i film più romantici: pretty woman

Pretty Woman: i protagonisti

Inutile dire che i protagonisti indiscussi di questo film sono Julia Roberts nel ruolo di Vivian e Richard Gere nel ruolo di Edward Lewis, ma…se Pretty woman è diventato un cult è anche grazie a personaggi che, con una piccola parte, hanno dato la loro impronta al film.
Un esempio? L’attore Héctor Elizondo nel ruolo di Barney Thomson. Il direttore dell’albergo Beverly Wilshire svolge un ruolo cruciale nel film e le sue battute mi fanno sempre sorridere.
Dopo Vivian ed Edward la sua figura è quella che amo di più.
Perché? Bè… per la sua capacità di andare oltre i pregiudizi, di dare una possibilità e di cambiare idea. Perché se è vero che Vivian si mostra pian piano da sola per ciò che è, altrettanto vero è che tutto parte da lui che gliene offre la possibilità. Il “Sei forte!” di Vivian mentre gli batte un colpo sulla spalla riassume proprio questo.

Un po’ come avviene per Edward. Lui mostra a Vivian un modo di vivere diverso dalla prostituzione, le mostra le regole, l’educazione e il bon ton, che lei assimila e fa sue.
E poi ancora Laura San Giacomo nel ruolo di Kit De Luca, l’amica di Vivian che l’ha trascinata nella strada della prostituzione, ma che, grazie proprio a lei, decide di cambiare vita.
Jason Alexander interpreta lo squallido arrivista e manipolatore Philip Stuckey,  “amico” e avvocato di Edward. Anche qui c’è una morale: non tutti quelli che ci stanno accanto si rivelano poi nostri amici e persone che tengono a noi. Ergo.. non si finisce mai di conoscere fin in fondo le persone.
Per finire poi con David Morse interpretato dall’attore Alex Hyde-White e da Ralph Bellamy nel ruolo di James Morse. Questo simpatico vecchietto, classe 1904, all’epoca del film aveva la veneranda età di 86 anni e un enorme chapeau viene spontaneo. Nel 1987 è stato premio Oscar e Pretty woman fu la sua ultima apparizione.

film più romantici di sempre

Gli abiti indossati in Pretty Woman

Diamo a Cesare quel che è di Cesare dice un detto.
E frase non può essere più azzeccata, perché se il regista Garry Marshall firmò la pellicola ed ebbe le giuste intuizioni su trama e cast, lo stesso merito è da attribuire a chi con il suo estro e il suo vedere oltre, si è occupata degli abiti di scena: la costumista Marilyn Vance, premio alla carriera come Costume Designer.
Ragionevolmente avrai pensato che gli abiti indossati nel film appartengano a griffe di alta moda, e invece…
Nonostante Vivian nel suo giro di shopping attraversi tutta Rodeo Drive facendo una carrellata tra le grandi firme, e che il famoso abito da cocktail nero arrivi nella stanza dell’hotel dentro una custodia Gucci, i vestiti del film sono stati interamente disegnati dalla costumista Marilyn Vence.

«Il viaggio di Vivian inizia attraverso la moda, quando cerca aiuto per cambiare il suo guardaroba per adattarsi allo stile di vita di alta classe di Edwards» ha raccontato la costumista a Hollywood Reporter «ogni abito, incluso l’abito rosso, è stato realizzato su misura per il suo personaggio, realizzando tutto in stile couture».

La Vance era già una fuoriclasse a quel tempo.
Fu la prima donna a curare i costumi per i film d’azione e tra le prime a comprendere l’importanza del product placement della moda nella cinematografia.
Non ci sono state statuette per lei per Pretty Woman, ma le sue creazioni continuano ancora oggi a essere una pietra miliare e una fonte di ispirazione per la moda.
Ecco gli abiti usati in Pretty Woman.

le scene più belle di pretty woman

I principali outfit di Pretty Woman 

  • L’abito cut out con stivaloni in lattice

Marilyn Vance voleva per il suo personaggio qualcosa che fosse «sexy» e «hot», ma con carattere. In quel costume c’è molto di lei.
L’abito stretch si rifà a un costume da bagno che la costumista possedeva da bambina, disegnato dallo stilista e attivista gay di origine austriaca Rudi Gernreich.
L’abito cut out è diventato subito un cult e ancora oggi i tagli e i buchi dell’abito sono elementi decorativi che donano carattere e sensualità.
Il famoso sito di e-commerce ASOS, tutto dedicato all’abbigliamento sia femminile che maschile, in collaborazione con il brand inglese Hunza G lo ha riproposto ad un prezzo di 215 dollari.
Gli stivali alti di vernice nera, quelli che Vivian ritocca con il pennarello, Marilyn li aveva visti in un negozio di Londra, NaNa a Kings Road, famoso nell’ambiente punk. Pensando che fossero perfetti, se li è fatta spedire sul set.
Se il cappello da pescatore invece era di sua proprietà, il blazer rosso invece, narra la leggenda, pare appartenesse a una maschera di un cinema poco distante da dove stavano girando: la rilevarono per 30 $.
La giacca rossa invece, quella oversize che Julia indossa sopra all’abito, è stata fortemente voluta dal regista. Voleva che Vivian indossasse una giacca che sembrava quella di un ex ragazzo.

Oggi i designer sono le grandi star. I designer ti vestono come vogliono, per far risaltare i loro abiti. È importante ed è bello, ma i costumisti creano un personaggio. C’è una grande differenza.”, così Marilyn definì il suo lavoro.

pretty woman: la scena delle fragole

  • L’abito rosso dell’opera

A fare letteralmente la storia c’è l’abito da sera rosso con la scollatura a cuore e le spalle scoperte, sfoggiato per la serata a teatro.
I più attenti avranno scorto il vestito su un manichino mentre Vivian accenna un balletto tra le Mary Jane, Mary Kate e Mary Beth a sua disposizione nella girandola di outfit che scorrono mentre va la canzone simbolo del film, Oh, Pretty Woman di Roy Orbison.
Per quanto riguarda l’alta moda, i riferimenti più smaccati potrebbero essere Valentino e Yves Saint Laurent, anche se Marilyn Vance aveva in mente un famoso dipinto: il ritratto di Madame X di John Singer Sargent.
Inizialmente Garry Marshall aveva insistito perché l’abito fosse nero, ma la costumista era sicura che il rosso avrebbe avuto tutto un altro impatto.
Contrariamente a quanto si possa pensare l’abito è stato interamente disegnato da Marilyn. Visti i dubbi del regista sul colore, prima che fosse presa la decisione furono creati tre abiti in tre colori diversi e una volta trovata la giusta tonalità non ci furono più dubbi.

pretty woman: l'abito rosso

  • L’abito nero da cocktail

Con una scollatura sensuale e delicata, incorniciata dal pizzo, l’abito che Vivian indossa durante la prima cena di affari con Edward e i Morse ricorda una femminilità di altri tempi ed è degno di Audrey Hepburn.

curisità su pretty woman

  • L’abito color beige per lo shopping

L’abito indossato da Vivian per fare shopping in Rodeo Drive, beige, a maniche corte, con una sfilza di bottoni sul davanti, è espressione dei primi anni Novanta, ma gli accessori neri come il cappello a tesa larga e la clutch lucida lo rendono senza tempo.

julia roberts in pretty woman

  • Il mini dress marrone con pois bianchi e cappello della corsa di cavalli

Tra gli abiti da giorno, il più iconico è di sicuro quello indossato per la partita di polo.
La seta con cui è stato realizzato era uno scampolo di un negozio di  Beverly Hills: la quantità è stata appena sufficiente per creare il vestito, mentre per poter cucire il nastro del cappello è stato necessario accorciare l’orlo del vestito. Marilyn si era però innamorata di quella stoffa e anche qui il suo occhio ci aveva visto giusto!
Per questo abito si è ispirata ad Audrey Hepburn in My fair Lady del 1964.
In questa scena compare una delle poche griffe indossate da Julia Roberts: le scarpe sono infatti di Chanel.

“I vestiti di Vivian raccontano davvero una storia. Quei primi quattro look – l’abito da “prostituta”, l’abito da cocktail nero, l’abito a pois e l’abito bianco che indossa per fare shopping – danno forma alla sua storia. All’inizio, indossa così tante “cose”: una giacca, quegli stivali, il cappello, è tutto molto impegnato. In ogni sguardo successivo, inizi a vederla prendere la sua direzione “less is more”. Alla fine, è semplicemente messa insieme: pura raffinatezza.

abito pois marrone pretty woman

E gli abiti di Richard?

I costumi di Edward non sono certo stati improvvisati.
Tutti i suoi abiti, tranne lo smoking della serata alla Traviata che è stato acquistato, sono stati realizzati appositamente per lui dallo stilista italiano Nino Cerruti.
La Vance lo immaginava estremamente elegante, senza però nessun tipo di esagerazione.
Negli Stati Uniti non c’era niente all’altezza, anche in termini di materia prima, quindi la costumista volò a Biella nello stabilimento del Lanificio F.lli Cerruti per commissionare una serie di completi su misura.

Tutti i suoi abiti, tranne lo smoking all’opera, sono stati realizzati per lui. Era destinato a essere un uomo d’affari elegante e di successo, ma nessuna delle tute – nemmeno il materiale! – lì negli Stati Uniti a quel tempo era giusto per lui. Tutto era sporco e pesante, e per lui, volevo davvero qualcosa di più elegante. Ho finito per andare allo stabilimento Cerruti di Biella per tutto. Riesci a immaginarlo oggi? Il tempo impiegato per fare tutto ciò, non sarebbe mai successo. Ma ne è valsa la pena.”, così risponde Marylin in un’intervista a Elle.

A impreziosire i vari outfit ci sono i gioielli, tra cui la meravigliosa parure di rubini indossata per l’opera. Prestata nella finzione e nella realtà, la collana e gli orecchini in oro bianco 18 carati, diamanti e rubini sono stati creati appositamente da Fred Paris Joaillier.
Il valore dei gioielli era di 250mila dollari: per questo motivo ogni movimento di Julia Roberts sul set era seguito da una guardia armata che controllava che i preziosi non sparissero.
Ma cosa ha reso immortali gli abiti di Vivian?
Al di là dell’ingegno di Marilyn Vance e del portamento impeccabile di Julia Roberts, il mondo della moda ci ha messo indubbiamente il suo zampino.
Tanti i tentativi di imitazione e il voler riproporre lo stile di Pretty Woman.
Negli ultimi anni tanti marchi hanno riproposto il polka dot dress della partita di polo, da Zara ad Asos, fino a Mango.
Per non parlare del momento d’oro che il blazer sta rivivendo.
Insomma.. tutto prima o poi ritorna, specie se si tratta di moda e stile.

curiosità su pretty woman

La colonna sonora di Pretty Woman

Alcune delle canzoni del film sono diventate delle vere e proprie hit.
Chi non ha canticchiato almeno una volta il main theme “Oh pretty woman” di Roy Orbison o versato qualche lacrima ascoltando “It must have been love” dei Roxette?
Basta un breve ritornello di queste canzoni che subito ci tornano alla mente le scene del film.

Ecco la lista completa delle canzoni di Pretty Woman

1. Wild women do – Natalie Cole
2. Fame 90 – David Bowie
3. King of wishful thinking – Go west
4. Tangled – Jane Wiedlin
5. It must have been love – Roxette
6. Life in detail – Robert Palmer
7. No explanation – Peter Cetera
8. Real wild child – Christopher Otcasek
9. Fallen – Lauren Wood
10. Oh pretty woman – Roy Orbison
11. Show me your soul – Red Hot Chillie Pepper

il finale di pretty woman

Insomma.. non è difficile capire perché questo film sia considerato ancora oggi l’icona del romanticismo.
Nonostante la storia colorata e alquanto surreale, (non capita certo tutti i giorni che un milionario si innamori di una prostituta) in questa favola si nascondono tanti messaggi, primo fra tutti che l’amore non ha barriere e che per quanto tu possa opporti o resistergli, lui avrà sempre la meglio.
E’ un film che fa ridere, ma che fa anche sognare.
Magari non sarà un milionario, ma se ci farà battere il cuore camminando su un prato.. allora sarà la nostra favola.
Perché in fondo ciò che il film vuole dirci è di Non smettere di sognare!

Qual è il tuo sogno? Ognuno ha un sogno!

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