Vedere pareti interamente affrescate, con un preciso messaggio da raccontare, mi affascina sempre.
E’ come se i muri parlassero e tu te ne stai lì davanti a contemplarli, cercando di coglierne tutte le sfumature possibili.
Molte volte si ricorre alla street art per lanciare un forte messaggio, altre ancora per un puro scopo estetico, oppure per far “rivivere” un borgo, un quartiere o un paese.
Qualunque sia il motivo, ormai lo avrai capito, al fascino dei muri colorati non so proprio resistere.
Ecco perchè non posso non raccontarti di Saludecio, uno dei bellissimi borghi della Romagna.
La storia del borgo di Saludecio
La mia Romagna è famosa e amata per la frizzante vita in riviera: sole, mare e divertimenti… e quello che spesso viene trascurato è proprio l’entroterra.
I borghi medievali, i paesini, i parchi… hanno così tanto da raccontare!
Sarà che quando sono in giro mi piace sempre fare un mix di cultura, relax e storia che vorrei lo stesso venisse fatto proprio nella mia regione.
Perchè oltre a spiaggia e vita mondana c’è un entroterra bellissimo da raccontare, che spesso anche noi romagnoli, trascuriamo e diamo per scontato.
Tra i borghi da non perdere in Romagna c’è sicuramente Saludecio.
Saludecio si trova a circa trenta chilometri da Rimini, sulle colline della Valconca, a pochi chilometri dal confine marchigiano.
A poca distanza dal mare si distingue chiaramente su un poggio il profilo caratteristico di questo borgo medievale di poco più di 3000 abitanti, con i suoi campanili, le torri e le mura.
Il paesaggio qui è fatto di colline dalla forma addolcita, di case sparse, aziende agricole, vigneti e coltivazioni estensive.
Salendo, la collina diventa più verde e ricca di oliveti, di piccoli nuclei rurali e di centri abitati.
E’ qui che tra le mura malatestiane e una folta fascia di tigli e conifere, appare in tutto il suo splendore il borgo di Saludecio.
La morfologia del territorio lo hanno reso ideale per costruirvi paesi e castelli dallo scopo difensivo, come quello di Meleto e Cerreto.
Così è stato per Saludecio che, a partire dal 1500 fino al 1800, è divenuta la cittadina più importante di questa parte della Valconca.
Già documentato nel 1014, la storia del paese si intreccia con le lotte al potere fra due illustri contendenti: Sigismondo Malatesta e Federico da Montefeltro.
In seguito, dopo il breve dominio della Repubblica di Venezia all’inizio del ‘500, Saludecio entra definitivamente a far parte dello Stato Pontificio dal 1524 fino all’Unità d’Italia.
L’assetto del centro rivela ancora oggi la sua struttura medievale, con il dedalo di vicoli racchiusi dalla cinta muraria e le importanti porte di accesso: Porta Marina e Porta Montanara, per la difesa verso il mare e verso l’entroterra.
A Saludecio lo stile nobile si mescola a quello popolare.
Tante sono le chiese presenti nel borgo, tra cui quella di San Biagio che è santuario del Beato Amato Ronconi, di cui ancora oggi si conserva il corpo in un’urna di vetro e quella di San Rocco.
E poi ancora il chiostro del convento, i palazzi nobiliari e della ricca borghesia terriera del XIX secolo, il museo d’arte sacra, un bellissimo viale alberato e illuminato con una vista su tutta la vallata circostante e le vie interne che si animano grazie a feste ed eventi.
Saludecio viene citato anche da Giovanni Boccaccio nel Decamerone.
E parlando di arte.. una delle caratteristiche di Saludecio sono proprio i suoi murales.
Saludecio e i murales che parlano di invenzioni
Insieme alla storia e alla cultura c’è un’altra forma d’arte presente a Saludecio: i murales realizzati dagli artisti ARPERC (arte per comunicare di Castellabate).
Un totale di 40 opere che abbellisce l’abitato, decorando sinuosamente i muri delle case e trasformandoli in vere e proprie opere d’arte.
Si tratta di un percorso artistico en plain air, un vero e proprio Museo a cielo aperto che si snoda tra i vicoli e le piazzette del centro storico e che hanno contribuito a vivacizzare il borgo e a dargli nuova vita.
La particolarità però è che tutti i murales hanno come trait d’union la scoperta delle invenzioni dell’800.
Queste opere vengono dipinte ogni anno a partire dal 1991, in occasione di 800 Festival e gli artisti eseguono a diretto contatto con il pubblico le loro opere che vanno ad aggiungersi a quelle degli anni precedenti.
Tra i disegni raffigurati nei murales ci sono la nascita del cinema, della fotografia, dell’ecologia, della lametta, della carta igienica, del fumetto, del reggicalze, della Pizza Margherita, del tutù… e non mancano i brand più famosi come Coca-Cola, Levi’s, la Violetta di Parma e Borsalino.
Per la sua tradizione artistica del “muro dipinto” Saludecio è stato iscritta a pieno titolo nell’Associazione Italiana dei Paesi Dipinti e viene visitata dagli appassionati di fotografia e street art.
Ad oggi non è disponibile una mappa dei murales, ma questo rende ancora più stimolante la visita perchè potrai scorrazzare avanti e indietro per il borgo alla ricerca del prossimo murales da immortalare.
Parlandoti di Saludecio ho voluto invitarti a visitare l’entroterra romagnolo, perchè anch’esso ha tanto da raccontare, alla stregua della nostra famosa riviera.