Tavoliere delle Puglie: i Cinque Reali Siti vicino Foggia, tra storie di paese, cultura e tradizioni

Dicendo Puglia solitamente viene in mente il mare, il sole e il caffè con latte di mandorla.. ma come spesso accade, all’interno di una regione (specie in Italia) paesaggi, usanze e storie si mescolano e a brevi distanze se ne scoprono di nuovi completamente diversi. Ti porto a scoprire una parte meno conosciuta della Puglia, quella del Basso Tavoliere e dei Cinque Reali Siti!

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Decidere di scrivere di viaggi significa trovarsi anche a raccontare luoghi meno battuti dal turismo di massa.
Anzi, forse è proprio questo lo scopo principale.
Fino a poco tempo fa al solo sentir nominare la Puglia la mia mente vagava tra acque celesti, scorpacciate di taralli e taranta.
Ma l’errore più grande che si può fare è ricollegare una regione unicamente ad alcuni aspetti, specie nella nostra Italia, così ricca di tradizioni, usanze e costumi.
Durante la mia ultima tappa in regione ho scoperto una Puglia diversa, più selvatica e popolare, ma altrettanto affascinate e con tante cose da raccontare.
Questa zona, nel Basso Tavoliere delle Puglie, è quella dei Cinque Reali Siti.
Scoprila insieme a me!

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I Cinque Reali Siti nel Basso Tavoliere delle Puglie: dove si trovano e perché si chiamano così

 

I Cinque Reali Siti sono un’area agricola del Basso Tavoliere delle Puglie, in provincia di Foggia.
Questa zona comprende i comuni di Stornara, Stornarella, Orta Nova, Ordona e Carapelle.
La storia dei ‘Reali Siti’ inizia nell’ultimo ventennio del 1700, quando il Governo Borbonico decise di insediare cinque colonie sul territorio delle masserie già coltivate dai Gesuiti, varando un esperimento volto a intensificare l’agricoltura sul Tavoliere e a incrementarne la popolazione.
Le difficili condizioni ambientali ed economiche generarono però situazioni di crescente difficoltà, sino al punto di dover rivendere quelle terre a vari imprenditori.
Nel 1806 i Francesi le restituirono agli originari assegnatari e disposero anche il riconoscimento dell’autonomia amministrativa ad Orta e Stornarella, a cui poi vennero annessi gli altri centri, anch’essi con lo stesso procedimento.
Oggi i Cinque Reali Siti compongono un nucleo di quasi 35000 abitanti.
Ma andiamo nel dettaglio dei vari comuni e del perché visitarli.

STORNARELLA: i Cinque Reali Siti nel Basso Tavoliere delle Puglie

Stornarella è un piccolo comune del Basso Tavoliere delle Puglie, a poco più di 30 km da Foggia.
Da questo piccolo centro storico, fatto di costruzioni in pietra e tradizioni contadine, comincia la mia visita ai Cinque Reali Siti.
Una volta arrivata in Piazza Umberto I, fulcro del paese, mi sembra di essere catapultata in una scena del film “Benvenuti al Sud” dove tutti vogliono offrirti un caffè e scambiare due chiacchiere.
L’atmosfera è raccolta.
L’ex palazzo del Municipio, la Torre con l’orologio, la chiesa del 1600 dedicata alla Beata Vergine Maria della Stella… tutto riporta ad un’aria di paese.

STORNARA: i Cinque Reali Siti nel Basso Tavoliere delle Puglie

Il mio tour per i Cinque Reali Siti prosegue con il comune di Stornara.
Parte un tempo della vicina Stornarella, Stornara deve l’origine del suo nome all’alta concentrazione di storni che popolano le tante aree verdi vicine.
Anche qui l’atmosfera è raccolta, ma mentre passeggio tra i muri antichi delle case, scopro un segreto.
Il bianco e l’avorio della pietra a tratti si tingono di colori accesi.
In un attimo mi ritrovo tra bellissimi murales, la reflex non riesce a smettere di scattare e gli occhi restano ammaliati da cotanta bellezza.
Benvenuto nella street art di Stornarella!
Mi ritrovo a saltellare a destra e a sinistra in questo piccolo paese, alla ricerca di nuove pareti colorate e tra un salto e l’altro scopro che ci sono più di una trentina di murales, grazie a Stramurales, un’iniziativa di Street Art partita nel 2018.
Il fine di Stramurales è quello di rendere più artistico il centro storico del paese e rompere la monotonia delle classiche decorazioni, coinvolgendo i migliori writers mondiali.
Guardando i murales direi che il risultato è stato pienamente raggiunto e che un coinvolgimento annuale di questo tipo potrà di certo aiutare il turismo di queste zone.
D’altronde a Stornara l’arte è di casa. Qui ogni anno viene realizzato il Festival del rap con ospiti musicali di fama internazionale.
Insomma… le basi ci sono tutte per far crescere questa zona. Forse occorre puntare maggiormente sulla pubblicità, in modo da far conoscere tutte queste importanti iniziative di modernizzazione e riqualificazione.

ORTA NOVA: i Cinque Reali Siti nel Basso Tavoliere delle Puglie

Panni stesi appesi ai muri, l’ex convento dei Gesuiti e una biblioteca di paese come punto di incontro delle vecchie e nuove generazioni.
Questo è il benvenuto di Orta Nova.
In questo comune si è ancora fortemente legati al passato e alle tradizioni contadine, tanto che è stato istituito il Museo delle Civiltà Contadine con cimeli, oggetti e reperti che riportano la mente indietro negli anni, a quando i ritmi di uomini e donne erano unicamente scanditi dalla campagna.

ORDONA: i Cinque Reali Siti nel Basso Tavoliere delle Puglie

A Ordona ho chiuso gli occhi e vagato con la fantasia.
Qui si trova Herdonia, quella che viene definita la Pompei di Puglia.
Forse è azzardato definirla così perché i suoi 25 ettari di estensione ne hanno fino ad ora riportati alla luce solo 3, ma se si prova ad immaginare cosa poteva esserci qui…
Gli scavi di Herdonia raccontano la storia dell’antica città romana posta sulla Via Traiana e riscoperta solo nel 1962 grazie al lavoro di un gruppo di archeologici belgi.
Le prime tracce di vita nel territorio risalgono all’epoca neolitica, mentre all’età del Bronzo si datano alcuni resti di capanne.
Tante le case e le tombe rinvenute, a testimonianza di un’ampia occupazione del territorio tra la prima età del Ferro e l’età Arcaica.
Oggi dell’antica città resta poco, anche se molto rimane ancora da scoprire.
Troppi i furti e i saccheggi che hanno deturpato questo importante sito, ma ciò che resta basta per sognare.

Ripercorrere percorsi tracciati migliaia di anni fa, chiudere gli occhi e immaginarsi una vera e propria città romana con colori, suoni e odori.
Riaprirli e vedere i segni di un tempo passato che lascia ancora vivide tracce.
Una distesa di resti a perdita d’occhio, immersa tra pale eoliche e prati.
Mentre cammino per quel prato, pestando ciottoli che hanno visto inesorabili il decorrere del tempo, provo a chiudere gli occhi e a immaginare.
Ecco il porticato sotterraneo, quelle che erano vere e proprie botteghe con segni visibili dell’apertura delle porte e il Macellum per la vendita di carne e pesce fresco, con piccoli segni di colore ancora presenti sulle pareti.
Vado avanti con l’immaginazione e penso che quei disegni potessero raffigurare le tipologie di carne e pesce vendute.
E poi ancora cisterne per il vino (antenate dei nostri odierni bar) perché ai tempi dell’impero romano nella zona della Daunia il vino aveva già una storia, era buono e costava meno dell’acqua.
Questa è storia. La Storia.
Una storia raccontata in parte anche nel Museo archeologico di Herdonia, ancora in fase di allestimento, ma con la volontà di riuscire a installare tutti i reperti rinvenuti nel sito archeologico.

CARAPELLE: i Cinque Reali Siti nel Basso Tavoliere delle Puglie

Carapelle è il paese più antico dei Cinque Reali Siti.
E’ qui che sono entrata a contatto con l’animo popolare di questa terra.
Da brava romagnola ho messo letteralmente le mani in pasta per imparare una tradizione che sta per scomparire, quella della pasta fatta in casa.
E’ lei, Zia Rosinella (Zi Rusnell in dialetto), una tenera signora di 82 anni, che mi ha aperto le sue porte di casa per svelarmi i segreti del mestiere.
Zia Rosinella sembra la Signora Minù. Hai presente quella signora con concio e cucchiaio, protagonista di un buffo cartone degli anni 90’?
Ecco.. sembra davvero lei! Niente capelli raccolti perché Zia Rosinella li porta corti, la stessa bassa statura e quella tenerezza, tipica di chi sulla sua pelle ne ha passate tante.
Zia Rosinella si è costruita un suo piccolo mulino e si produce autonomamente in casa la sua farina di grano arso. Un grano più scuro e più digeribile di quello tradizionale, perché quasi privo di glutine.
Vederla con le mani in pasta a produrre orecchiette e cingoli a catena è magia.
Provo a sedermi accanto a lei e a carpire qualche segreto.
E’ con Zia Rosinella che si chiude la mia visita nel territorio dei Cinque Reali Siti e penso non poteva esserci conclusione migliore.
I Cinque Reali Siti nel Basso Tavoliere delle Puglie mi hanno parlato di paese, di tradizioni, di cultura e di enogastronomia.
Mi hanno parlato di futuro, ma con un forte attaccamento al passato.
Se non ti bastano questi motivi per visitarli, ti indico altre due visite che potrai fare nella zona dei Cinque Reali Siti, in provincia di Foggia: il Parco regionale Bosco dell’Incoronata e il Santuario dell’incoronata.

Cosa vedere vicino a Foggia

Il Parco Regionale Bosco dell’Incoronata

Il Parco regionale Bosco dell’Incoronata è un parco naturale di 320 ettari che comprende un fitto bosco di pioppi, olmi, faggi, frassini e asparagi selvatici ed è popolato da vari animali tra cui cinghiali, volpi, lupi e scoiattoli.
E’ un posto speciale quello del Bosco dell’Incoronata, perché oltre ad essere stata la riserva di caccia dell’imperatore Federico II, racchiude in sé natura, leggende, religione e comicità.
Proseguendo il cammino all’interno del bosco (la passeggiata si fa bene, senza alcuna difficoltà) si arriva al Santuario dell’Incoronata.

Il Santuario dell’Incoronata

Il Santuario dell’Incoronata è il settimo santuario Mariano più visitato d’Europa ed è legato con un filo indissolubile al Bosco dell’Incoronata.
Qui religione, leggende, natura e architettura si uniscono, dando vita ad un racconto lontano.
Pare infatti che proprio nel bosco dell’Incoronata, nell’Aprile del 1001 apparve la Madonna al pastore Strazzacappa.
Questa apparizione è ancora oggi molto sentita tanto che la lampada alimentata ad olio che l’uomo improvvisò come dono alla Vergine, continua a bruciare in eterno.
Quest’olio viene tuttora usato per chiedere la grazia e ottenere guarigioni, in ricordo anche del sacramento del santo battesimo.
La Chiesa dell’Incoronata ha un’architettura piuttosto moderna, che molto si discosta dalle chiese tradizionali.
L’architetto Vagnetti la edificò negli anni Cinquanta, ispirandosi ai trulli di Alberobello.
Una volta entrati si resta esterrefatti dalla riproduzione di una grande corona bronzea di 10 metri di diametro e dal peso di 40 quintali, posta al centro della chiesa, proprio sopra le panche.
In una teca sull’altare, illuminata da luci e circondata da un cielo blu stellato, è stata posta la statua della Madonna Incoronata con in braccio il bambino Gesù.
La Madonna è scolpita su un legno nero di noce orientale ed è vestita con un abito di seta dai colori bianco e oro.
In assenza di celebrazioni è possibile salire dietro l’altare e avvicinarsi per guardarla da vicino e rivolgere a Lei una preghiera.
Scendendo poi nella cripta si può ammirare un pezzo del tronco di quercia su cui apparve la Madonna al pastore.
Ogni anno milioni di pellegrini varcano il cancello del Santuario e si rivolgono alla Madonna nella speranza di ottenere una grazia, una benedizione o un miracolo.
Ti avevo parlato anche di un risvolto di comicità, ricordi?
Bene, hai presente quando Lino Banfi nei suoi sketch impreca continuamente “Madonna dell’Incoroneta!”, ecco, essendo lui pugliese, si riferisce proprio alla Madonna dell’Incoronata.

Eventi da non perdere nella zona dei Cinque Reali Siti

  • L’ultimo sabato di Aprile, si celebra la “Cavalcata degli Angeli”, una festa di 7 giorni in ricordo dell’apparizione della Madonna dell’Incoronata.
  • La Sagra dei Cinque Reali Siti a Ordona, una festa paesana con prodotti e sapori della terra, balli popolari e musica.

 

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